HamletOtello, il Vertigo a Palcobaleno in Fortezza Vecchia

(https://www.quilivorno.it/eventi/hamletotello-il-vertigo-a-palcobaleno-in-fortezza-vecchia/)
Lunedì 14 Giugno 2021 — 15:56
Continua martedì 15 giugno alle 21, con HamletOtello della Scuola di arti sceniche Enzina Conte – Teatro Vertigo, Palcobaleno, la programmazione del Teatro Goldoni in Fortezza Vecchia in collaborazione con Menicagli Pianoforti.
Le tragedie sembrano “sorelle”. Tra l’una e l’altra, vi sono continue citazioni, richiami, analogie. Anche se collocate in luoghi lontanissimi tra di loro, le due tragedie seguono un filo che passa attraverso il rapporto Uomo/Donna che in entrambe le opere è di sopraffazione, il concetto di “veleno”, versato nell’orecchio di Re Amleto che lo ucciderà, ma anche metaforicamente nelle orecchie di Otello: il veleno del sospetto che ucciderà la sua serenità e l’amore per Desdemona. La calunnia di cui è vittima Desdemona, ma anche Amleto sulle verità della morte del padre e la stessa Ofelia a cui Amleto vuol far credere di essere pazzo. La violenza verbale in Amleto verso la madre e quella fisica di Otello verso Desdemona. L’inganno perpetrato da Re Claudio verso il fratello, e verso il principe Amleto e quello di Iago verso Otello. Inganni che finiscono poi per ritorcersi contro gli stessi personaggi.
In questo adattamento l’idea di Marco Conte, le due opere vengono stilizzate e sfilettate, e scorrono parallelamente sovrapponendosi od incrociandosi allorché l’analogia si presenta, sottolineando quindi i punti in comune e/o le citazioni reciproche. Può sembrare un azzardo, ma se si segue attentamente lo scorrere degli eventi che con ritmo quasi cinematografico appaiono allo spettatore, credo si possa apprezzarne le similitudini e la sofferenza dei personaggi i quali vengono spesso “aggrediti” da strane voci, cori, sottolineature che esaltano i pensieri, le sensazioni e le suggestioni dei personaggi.
L’utilizzo delle maschere, oltre ad essere una necessità “sanitaria”, sono in realtà volutamente concepite per esasperare e sottolineare il carattere dei personaggi e costituiscono una soluzione allo scambiarsi dei ruoli da parte degli attori/allievi e pertanto li rendono immediatamente riconoscibili.
Adattamento e regia Marco Conte on Elena Romoli, Giulia Socci, Ginevra Consoloni, Marcello Palagi, Riccardo Fara, David Stefanini, Marzia Bandoni, Francesca Nobile con la partecipazione degli attori diplomati Tommaso Piroli e Leonardo Demi; maschere di Helena Galeone
Lunedì 14 Giugno 2021 — 15:56
Continua martedì 15 giugno alle 21, con HamletOtello della Scuola di arti sceniche Enzina Conte – Teatro Vertigo, Palcobaleno, la programmazione del Teatro Goldoni in Fortezza Vecchia in collaborazione con Menicagli Pianoforti.
Le tragedie sembrano “sorelle”. Tra l’una e l’altra, vi sono continue citazioni, richiami, analogie. Anche se collocate in luoghi lontanissimi tra di loro, le due tragedie seguono un filo che passa attraverso il rapporto Uomo/Donna che in entrambe le opere è di sopraffazione, il concetto di “veleno”, versato nell’orecchio di Re Amleto che lo ucciderà, ma anche metaforicamente nelle orecchie di Otello: il veleno del sospetto che ucciderà la sua serenità e l’amore per Desdemona. La calunnia di cui è vittima Desdemona, ma anche Amleto sulle verità della morte del padre e la stessa Ofelia a cui Amleto vuol far credere di essere pazzo. La violenza verbale in Amleto verso la madre e quella fisica di Otello verso Desdemona. L’inganno perpetrato da Re Claudio verso il fratello, e verso il principe Amleto e quello di Iago verso Otello. Inganni che finiscono poi per ritorcersi contro gli stessi personaggi.
In questo adattamento l’idea di Marco Conte, le due opere vengono stilizzate e sfilettate, e scorrono parallelamente sovrapponendosi od incrociandosi allorché l’analogia si presenta, sottolineando quindi i punti in comune e/o le citazioni reciproche. Può sembrare un azzardo, ma se si segue attentamente lo scorrere degli eventi che con ritmo quasi cinematografico appaiono allo spettatore, credo si possa apprezzarne le similitudini e la sofferenza dei personaggi i quali vengono spesso “aggrediti” da strane voci, cori, sottolineature che esaltano i pensieri, le sensazioni e le suggestioni dei personaggi.
L’utilizzo delle maschere, oltre ad essere una necessità “sanitaria”, sono in realtà volutamente concepite per esasperare e sottolineare il carattere dei personaggi e costituiscono una soluzione allo scambiarsi dei ruoli da parte degli attori/allievi e pertanto li rendono immediatamente riconoscibili.
Adattamento e regia Marco Conte on Elena Romoli, Giulia Socci, Ginevra Consoloni, Marcello Palagi, Riccardo Fara, David Stefanini, Marzia Bandoni, Francesca Nobile con la partecipazione degli attori diplomati Tommaso Piroli e Leonardo Demi; maschere di Helena Galeone